Metà anni ’60: ecco Monterano e il ponte di legno sul Mignone

film le due facce del dollaro 1967Uno dei tanti spaghetti western all’italiana, sicuramente non uno dei capolavori del cinema: sto parlando di “Le due facce del dollaro”, film uscito nel 1967 sotto la regia di Roberto Bianchi Montero, con Gabriella Giorgelli, Montyy Greenwood e Jacques Herlin.

Se la storia raccontata ed il girato non riescono certo a rimanere impresse nella mente degli spettatori, sicuramente, per noi, le inquadrature dell’antica Monterano e del vecchio ponte di legno sul Mignone significano molto. Continua a leggere

“I Senza Dio”, un altro western girato a Canale Monterano

i senza dio 1972Ormai non è più una novità raccontare di film girati nel territorio di Canale Monterano, ma ogni volta che ne “scovo” uno, c’è sempre un pizzico di emozione. Oggi è la volta del film western “I senza Dio”, pellicola del 1972 diretta da Roberto Bianchi Montero con la partecipazione, tra gli altri, di Antonio SabatoChris Avram e Erika Blanc.
L’opera non ha riscosso grandissimo successo, né di pubblico né di critica, ma ci permette, a distanza di più di 50 anni, di godere dei paesaggi intorno al Mignone ed in particolare del noto “ponte di legno” ormai non più visibile ma protagonista assoluto di numerose pellicole del genere Spaghetti Western all’italiana. Le immagini ci mostrano, inoltre, uno dei “cuori” della Riserva Naturale Regionale Monterano, 16 anni prima della sua istituzione. Continua a leggere

Monterano nel 1969 nel documentario di Fernando Cerchio dedicato alle “città che muoiono”

Anche le città muoiono” di Fernando Cerchio è questo il nome del documentario che ci mostra Monterano così come appariva nel 1969. I ruderi dell’antica Monterano erano quasi del tutto “mangiati” dalla vegetazione e a darle vita c’erano solamente asini, capre e maiali. Vedendo queste immagini subito ho pensato al nome che localmente le persone più anziane davano a Monterano: “Montaranaccio“, con senso dispregiativo.
Della località turistica odierna, cuore archeologico ed artistico della Riserva Naturale Regionale Monterano, non vi era traccia: “i pastori la sfruttano come un’immensa stalla e le bestie vi vivono da padroni” queste le parole utilizzate dalla voce narrante.

Fortunatamente nel video sono presenti anche delle figure umane: un uomo che si occupa degli animali e tre bambini che si divertono tra le rovine dell’antica città. Qualcuno di voi può aiutarmi a risalire ai loro nomi? Continua a leggere

Robert Powell a Monterano… e il dietro le quinte del film!

d'annunzioUn altro film entra a pieno titolo nel lungo elenco delle pellicole girate a Canale Monterano.

Oggi vi parlo del film “D’Annunzio” girato nel 1986 ed uscito nelle sale l’anno seguente sotto la regia di Sergio Nasca. Tra gli attori coinvolti troviamo Robert Powell, Stefania Sandrelli, Sonia Petrovna e Eva Grimaldi. Sergio Nasca, regista attivo soprattutto nella seconda metà degli anni ’70 e nella prima metà degli anni ’80, per questo suo lavoro aveva chiamato proprio colui che fu Cristo nel Gesù di Nazareth di Zeffirelli, Robert Powell, una piccola provocazione visto il ruolo di D’Annunzio che avrebbe dovuto ricoprire in questa occasione. Importante anche il ruolo di Stefania Sandrelli che però (almeno in questa occasione!) non girò alcuna scena nel nostro territorio, così come Eva Grimaldi. Continua a leggere

“LA SALETTE”: UN’ALTRA LOCATION CINEMATOGRAFICA DEL NOSTRO TERRITORIO

la salette fine anni 60 esterniIl nostro paese è stato ed è fortunatamente anche oggi uno dei luoghi più apprezzati dalle produzioni cinematografiche: le rovine di Monterano, le terme di Stigliano, la Solfatara, la valle del Mignone sono sicuramente le location più conosciute ed utilizzate.
Ma continuando con le mie ricerche on line negli ultimi giorni ho con piacere scoperto un altro angolo del nostro territorio “prestato al Cinema”: si tratta de “La Salette” come viene conosciuta in paese o più esattamente dalla chiesa della Madonna della Salette o meglio ancora della Vergine dei sette dolori.

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Salutando Flavio Bucci… il “nostro” Don Bastiano

E’ morto Flavio Bucci, attore, doppiatore e produttore cinematografico italiano. Nato 72 anni fa a Torino da famiglia pugliese molisana ultimamente risiedeva nella vicina Passoscuro, nel Comune di Fiumicino, dove proprio oggi si è spento.

Flavio Bucci rientra nella folta schiera di attori che hanno girato film, fiction o spot nel territorio di Canale Monterano, ma forse più di altri è entrato nei nostri cuori. Indimenticabile è infatti “la scena di Don Bastiano” girata sotto la direzione di Mario Monicelli insieme ad un altro grande attore del Cinema italiano, Alberto Sordi per l’occasione nelle vesti del Marchese del Grillo.

Questo legame venne sottolineato nel settembre del 2005 quando Flavio Bucci aprì la manifestazione, organizzata dal Comune di Canale Monterano con il contributo della Provincia di Roma, “Monterano, da città perduta a set ritrovato – Omaggio a Mario Monicelli “: in quell’occasione venne proiettata la pellicola il Marchese del Grillo e Flavio Bucci raccontò aneddoti e retroscena di quei giorni di riprese nel nostro territorio.

A chi in quell’occasione gli chiese di Monicelli rispose “Un regista molto rigoroso che girava solo la mattina”. E non si fermò qui nel racconto: “proprio Monicelli mi chiese nell’affidarmi il ruolo di Frà Bastiano di parlare in romanesco. Gli dissi che non potevo competere in questo dialetto con Alberatone e decidemmo così che avrei parlato con una calata pugliese che avevo un po’ sentito perché mia madre era delle Puglie.”

Dopo la gavetta, raggiunse il successo alla fine degli anni ’70 con lo sceneggiato televisivo dedicato al pittore emiliano Ligabue con cui probabilmente aveva in comune alcuni tratti della sua personalità. Infatti in una intervista disse “ho speso tutto in alcol e droga. La vita è una somma di errori, gioie, piaceri: non mi pento di niente. Ho amato, riso, vissuto: vi pare poco?

Quando una giovane Serena Dandini si divertiva nel nostro paese…

Fare ricerche d’archivio è sempre interessante perché riserva molte sorprese e spesso porta a trovare materiali che non si stavano cercando.
Mi è successo proprio questo quando, cercando un documento d’epoca ho trovato questo divertente video che non solo ci mostra una giovane Serena Dandini (34enne) alle prese con il suggestivo scenario di Monterano (a pochi mesi dall’istituzione della Riserva Naturale Regionale Monterano nel dicembre del 1988), ma soprattutto apre uno spaccato unico su alcune scene di vita di tutti i giorni di  Canale di fine anni ’80, così spensierato e unicamente “paesano”. Continua a leggere

Monica Vitti a Monterano

Maria Luisa Ceciarelli questo il vero nome di una delle attrici che hanno fatto la storia del cinema italiano: Monica Vitti. Per i conoscitori dei dintorni di Canale Monterano, il cognome Ceciarelli richiamerà sicuramente alla mente il vicino paese di Manziana in cui le sue zie gestivano la nota Villa Giulia che negli anni ha accolto personalità e artisti provenienti da tutto il mondo (stando anche a quanto contenuto nel libro “L’inferno immaginario di Federico Fellini”) .
Ma oggi ho il piacere di presentarvi un film girato a Monterano che la vede protagonista insieme a Tony Curtis: sto parlando de “La cintura di castità“, film del 1967 diretto da Pasquale Festa Campanile. Continua a leggere

Salutando Carlo Vanzina…

Ieri mattina, all’età di 67 anni, è scomparso Carlo Vanzina, maestro della commedia all’italiana degli anni ’80 e ’90, oltre che figlio del noto sceneggiatore Steno (nome d’arte di Stefano Vanzina) e fratello di Enrico Vanzina.
Anche lui fa parte della numerosa schiera di personaggi del mondo cinematografico che hanno “messo piede” a Canale Monterano: non molti sono al corrente che proprio agli esordi della sua carriera, Carlo Vanzina lavorò come aiuto regista di Mario Monicelli. E così nel 1970  partecipò alle riprese del film “Brancaleone alle Crociate” di cui ricordiamo le scene davanti al Convento di San Bonaventura e lungo le rive del Mignone.  Continua a leggere

Salutanto Umberto Lenzi…

E’ morto ieri all’età di 86 anni il regista Umberto Lenzi, ricordato da molti semplicemente come l’inventore del personaggio “Er Monnezza”. In realtà Lenzi è stato uno dei registi principali del genere poliziesco all’italiana (polizziottesco). Fra i suoi lavori più celebri vanno ricordati titoli come “Napoli Violenta“, “Milano odia: la polizia non può sparare” e “Roma a mano armata”. Una passione vera visto che nell’ultimo periodo della sua vita si è dedicato proprio alla scrittura di romanzi gialli… ambientati in ambiente cinematografico. Da tempo residente ad Ostia, Lenzi era nato a Massa Marittima (GR) e, come altri suoi colleghi, nella sua carriera ha avuto modo di girare alcune scene dei suoi film nel nostro bel territorio. Continua a leggere